La prima distinzione che va fatta, quando si parla di sottoscrizione di una polizza assicurativa, è quella tra contraente e conducente abituale.
Con il termine contraente si indica l’intestatario della polizza, mentre colui che usa maggiormente la vettura assicurata è il conducente abituale.
In molti casi questa due figure possono anche non essere la stessa persona e quindi non coincidere.
Possono esserci dei casi in cui si specifica, anziché un conducente occasionale, una guida esclusiva.
Questa espressione infatti indica che solo una persona conduce la vettura, rappresentando un motivo di risparmio su costo dell’assicurazione.
Ovviamente bisogna stare molto attenti ed essere davvero sicuri che solamente uno sarà l’effettivo conducente dell’automobile in questione.
In caso di sinistro, infatti, l’assicurazione potrebbe chiedere un rimborso al contraente se alla guida venisse trovata una persona differente da quella indicata.
Per fugare ogni dubbio specifichiamo anche la differenza tra contraente e proprietario del veicolo, altre due figure che non sempre sono la stessa persona.
Il contraente, come detto prima, è colui che stipula il contratto assicurativo mentre il proprietario del veicolo è l’intestatario del mezzo di trasporto.
Non si deve quindi dare per scontato che il proprietario di un veicolo sia anche il contraente del contratto che assicura il suo veicolo.
Assicurazione auto: regole per l’intestazione
Una delle prima regole da tenere bene a mente è che non è possibile fare il passaggio di polizza tra due auto di proprietari diversi.
Nel caso specifico, se hai una polizza su una macchina di cui non sei il proprietario e la vuoi trasferire alla tua nuova auto non puoi farlo, a meno che non si tratti del coniuge in comunione dei beni o che si passi da più proprietari a uno di questi.
L’approfondimento, fatto prima, sulla definizione di contraente è importante perché è addirittura possibile intestare un contratto assicurativo a una persona che non è in possesso della patente.
Come spiegato, il contraente è solo colui che versa il premio all’assicurazione e quindi niente impedisce a un non patentato di sottoscrivere una polizza assicurativa per un veicolo circolante regolarmente.
Un caso che interessa molte persone è quello relativo al passaggio della polizza in caso di decesso dell’intestatario.
Il più delle volte questo tipo di eredità non è consentita, ma lo è solo nel caso in cui a chiederlo fosse il coniuge (sempre in comunione dei beni) e che abbia il veicolo interamente intestato a suo nome.
Gli eredi, in questo caso, hanno un periodo di sei mesi per informare la compagnia assicurativa della cosa e per effettuare il passaggio di proprietà del veicolo.
Un’altra cosa che si può assolutamente fare è intestare un’assicurazione a una società.
In questo caso però, come stabilito dalla Legge Bersani, non può avvenire un passaggio di polizza da un’auto privata a una aziendale.
L’eventuale passaggio può esserci solo tra persone fisiche e non tra aziende.
Assicurazione auto: Legge Bersani e bonus-malus
Uno dei principi più importanti che prevede la Legge Bersani, in materia di assicurazioni auto, è quella relativa alla classe di bonus-malus.
Infatti se in un nucleo famigliare c’è un’auto che ha raggiunto una classe di bonus-malus migliore di quella dalla quale si dovrebbe iniziare (solitamente la quattordicesima), nel momento in cui si assicura un’altra vettura, si può usufruire di quella categoria.
Per poter conoscere in quale classe assicuratrice ci troviamo, nel caso in cui volessimo passarla a un membro del nostro nucleo famigliare, è sufficiente controllare il contratto e consultare l’attestato di rischio sul sito della compagnia assicurativa.
Ma cosa si intende per bonus-malus?
Queste voci stanno a indicare che il contratto assicurativo è basato su delle clausole che prevedono la variazione del premio in relazione alla presenza di sinistri o meno, bonus e malus quindi, in un determinato periodo.
Nel caso di incidenti, di cui siamo colpevoli, questo indice peggiora, mentre in caso opposto migliorerà nel tempo.