Da 4 maggio 2020 siamo ufficialmente entrati nella fase 2 di questo storico triste momento della pandemia del covid-19.
Con un atto dell’ultimo minuto, il Viminale ha dato il via libera a tutta la popolazione italiana per poter ricominciare a praticare attività fisica individualmente. In molti si sono subito riversati nelle aree verdi o nelle strade più appartate per poter fare un po’ di esercizio. Ma bisogna tenere in considerazione alcuni elementi prima di buttarsi di nuovo a capofitto nell’attività fisica come eravamo soliti fare prima del 9 Marzo scorso.
I rischi per la salute della ripresa
Nei quasi due mesi appena trascorsi in pieno lockdown, le nostre abitudini sono decisamente cambiate. Una grandissima percentuale della popolazione italiana è stata costretta a rimanere chiusa in casa senza possibilità di uscire, salvo per impellenti necessità come fare la spesa.
Questo drastico cambiamento ha avuto un impatto anche sul nostro corpo. Infatti, siamo tutti passati da uno stile di vita più o meno attivo ad uno quasi totalmente sedentario.
Per 60 giorni, ci siamo dedicati quasi esclusivamente alle attività casalinghe passando dal letto, al divano oppure al tavolo della scrivania per coloro che hanno avuto la possibilità di lavorare in modalità smart working.
Il passatempo preferito degli italiani è ritornato ad essere lo stare in cucina preparando qualsiasi tipo di pietanza: pasta fatta a mano, chili di pizza con ogni possibile condimento, dolci ipercalorici e chi più ne ha più ne metta.
L’impatto del lockdown sul nostro organismo
Il nostro corpo ha perso l’abitudine nel ricevere determinate sollecitazioni che erano parte della nostra quotidianità prima della quarantena, a prescindere che si fosse degli sportivi abituali, occasionali oppure che non si facesse attività fisica per niente.
Un’elevata percentuale della popolazione ha accumulato peso in questi 2 mesi e i sensi di colpa, dopo essere saliti sulla bilancia, avranno fatto breccia in molti di noi che cercheranno di rimediare nelle settimane avvenire praticando molto movimento.
A causa di questi cambiamenti fisiologici del nostro organismo, nelle prossime settimane ci sarà bisogno di fare molta attenzione se vogliamo dedicarci ad una qualsiasi forma di attività sportiva.
I nostri consigli per la ripresa
Il primo consiglio, valido per sportivi e non, è quello di fare molto stretching, almeno 10 minuti, prima di uscire per camminare, correre o fare esercizi a corpo libero. L’attività di allungamento dei muscoli, legamenti e giunture permetterà al nostro organismo di ricominciare ad acquisire un po’ di quella flessibilità che abbiamo perso in quarantena.
Il secondo consiglio è ricominciare gradualmente. Per le prime due o tre uscite evitate di fare un allenamento eccessivo; una lenta ripresa dell’attività motoria permetterà ai nostri muscoli, ossa e giunture di non venire eccessivamente sollecitati prevenendo così di incappare in possibili infortuni che potrebbero richiedere tempo e soldi per guarire.
Il terzo consiglio è quello di svolgere 5 minuti di stretching anche a fine sessione. Questo secondo momento di allungamento ci permetterà di evitare l’accumulo eccessivo di acido lattico e di rilassare i nostri muscoli dopo lo sforzo, più o meno intenso, appena compiuto.
Infine, il quarto consiglio, e forse anche il più importante che spesso viene sottovalutato da chi fa sport per conto suo e senza una specifica formazione, è pianificare il proprio riposo.
L’intervallo tra un allenamento e il successivo è fondamentale per permettere al nostro corpo di ritornare in una buona condizione di salute.
Per chi non era molto attivo prima dell’emergenza e ora sente il bisogno di fare sport, consigliamo di riposare almeno 24 ore tra una lunga passeggiata e la seguente oppure almeno 36 ore tra una sessione di running e la successiva.
Tra gli effetti negativi che comporta una carenza di riposo troviamo:
- calo delle difese immunitarie
- perdita di massa muscolare
- maggiore probabilità di infortuni
Per ulteriori informazioni sull’importanza dei periodi di riposo, vi consigliamo di affidarvi a un personal trainer qualificato che vi può seguire in tutta la fase.