Ormai siamo letteralmente invasi da una sempre più invadente tecnologia. I ragazzini di oggi, così come i bambini passano le ore seduti a muovere solo il pollice o al massimo un joystick. Questo non solo non fa che renderli sempre più obesi, nel caso sussista il problema, ma anche sempre più asociali e meno avvezzi a relazionarsi con gli altri. Ornai in molti  non sanno più cosa significhi giocare all’aperto, correre tra i campi e le uniche uscite di questi bambini sono comunque caratterizzate dalla presenza incessante di un tablet o lo smartphone dei genitori.

Troppa tecnologia fa male e uccide la fantasia

Al contrario di quanto si potesse pensare fino a qualche anno fa, gli stimoli che i bambini ricevono dai device elettronici non sono positivi, non aiutano a svilupparne l’intelligenza, o meglio, per certi versi sì, ma quello che sottraggono loro è molto di più. Meno tempo per conoscere la natura, per osservare il mondo esterno, sempre con lo sguardo fisso su uno schermo, meno tempo da trascorrere con chi vuole loro bene. Ma la cosa più grave in assoluto è che la troppa tecnologia uccide la fantasia, la mortifica e la relega a un angolino.

Rispolverare i vecchi giochi

paradiso-02Sarebbe invece molto interessante andare a rispolverare i vecchi giochi, quelli che si facevano fino agli anni 90 circa, quindi all’avvento della nuova tecnologia. I bambini di oggi non sanno cosa significhi correre col copertone di ruota di bicicletta sospinta da un ferro, non sanno come si faccia a vincer dei tappi facendoli rimbalzare, e non sanno giocare a Paradiso, un gioco che non solo fa divertire, ma stimola memoria, equilibrio e rapporti con gli altri.

Come si gioca a Paradiso

Si devono disegnare delle caselle, la prima, la numero 1 è singola, le successive vanno messe sopra l’uno e sono a coppie, si procede così a fasi alterne fino al numero dieci. Si lancia una pietra e la si deve raccogliere saltando da una casella all’altra ora con un piede ora con due.

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